Cosa sono i disturbi dell’alimentazione?

ANORESSIA E BULIMIA

Anoressia e bulimia sono due tra i principali Disturbi del comportamento alimentare (DCA), come dice il nome ciò che si evidenzia è come la persona si relaziona con il cibo.

Il cibo ha una valenza emotiva molto forte anche nelle persone senza DCA, è un bene a cui  abbiamo facile  accesso per cui spesso ci consoliamo con il cibo, colmiamo dei vuoti  e ci permette di alleviare delle tensioni emotive.

Circa 3 milioni nel mondo soffrono di DCA , il 95% sono donne, anche i maschi più recentemente fanno la loro comparsa e l’insorgenza in entrambi i sessi avviene in età sempre più giovane, anche attorno ai 10 anni.

Nei DCA Il rapporto con il cibo è un sintomo non la malattia, la malattia è psichiatrica e nasconde una profonda sofferenza esistenziale e relazionale.

Nei maschi sono più diffuse le forme di vigoressia e ortoressia, nella prima si vogliono corpi sempre più muscolosi e atletici e ci si sottopone a più allenamenti quotidiani  estenuanti , non legati allo scopo di ottenere migliori risultati sportivi ma solo per migliorare l’estetica del proprio corpo, nella seconda ci si sottopone ad un regime alimentare molto restrittivo talvolta con paura di essere contagiati se si assumono altri tipi di alimenti.

Distinguiamo l’anoressia dalla bulimia.

Il soggetto anoressico presenta un importante sottopeso, (inferiore a 17 BDI), spesso dispercezione corporea, grande energia nella fasi iniziali ed una dieta molto restrittiva. Quando la dieta non è più sufficiente possono aggiungersi condotte di eliminazione quali l’uso di lassativi e vomito, che divengono meccanismi per controllare il peso. Un’anoressica è molto attenta alle kcal che introduce e che brucia. Tutto il giorno i suoi pensieri sono rivolti al cibo, a cosa mangerà o non mangerà, a che ora , ecc . Spesso vi è un forte senso del controllo del peso, la propria autostima è legata al corpo, il controllo del peso significa poter esercitare controllo sulla propria vita. E’ una dimostrazione di forza, di volontà e di tenacia.

Il soggetto bulimico è normo peso o sovrappeso, ha un’abbuffata settimanale per 3 mesi, mangia in poco tempo una quantità di cibo senza assaporare, mescola dolce salato , mangia fino a star male, con conseguenti forti senso di colpa e vergogna . Può usare anche lassativi, e diete.

Anche il disturbo Binge eating è caratterizzato solo da abbuffate con conseguente disvalore di sé, bassa autostima, senso di colpa.

Come riconoscere le persone che soffrono di DCA e come aiutarle?

Solitamente chi soffre di DCA non vengono spontaneamente in cura, continuano a negare l’esistenza di un disturbo e presentano molte scuse a familiari e persone vicine. E’ un disturbo  egosintonico, per cui il paziente non  è consapevole della malattia, del bisogno di aiuto, della mortalità della malattia e dei  danni che può provocare agli organi interni.

Quali temi esistenziali e di sofferenza può celare l’anoressia ?

L’anoressia è spesso associata a temi della crescita individuale.

Può essere legata a temi della femminilità, le ragazze fin da piccole sono sempre state considerate più mature e autonome della loro età, ed anche se incontrano difficoltà ad assumersi delle responsabilità “adulte” difendono quell’ideale di persona forte che non può mostrare e nemmeno sa riconoscere le proprie fragilità.

Spesso ricevono dalla famiglia messaggi impliciti che ormai si è grandi, ecco allora che il corpo diventa bambino e mortifero, congelato in un tempo che non si addice alla età anagrafica, quasi a voler ricevere quelle cure e quelle attenzioni di un tempo passato.

Può segnalare anche difficoltà a rapportarsi con i pari e con gli adulti esterni alla famiglia, repulsione ad assumere ruoli da adulti, il corpo diviene teatro delle difficoltà relazionali, se il cibo è convivialità , la sua privazione diviene un buon motivo per isolarsi.

L’anoressia spesso assume forme di autocontrollo (il peso) e di autopunizione (diete) su ciò che in realtà non si può controllare e su ciò che non ha avuto l’esito sperato, come ad esempio le storie d’amore finite. L’anoressica fatica a riconoscere il proprio livello emotivo e tende ad agirlo sul corpo attraverso l’autopunizione e il rigido controllo dell’alimentazione sul peso. Solo con un certo lavoro interiore si arriva a riconoscere i sentimenti negativi relativi al sé, ( la colpa per la storia finita, non ci si sente amate perché non si è perfette, l’incapacità di soddisfare completamente i bisogni altrui, ecc. )

Il percorso di riabilitazione prevede l’insegnamento e il riconoscimento dei sintomi, il recupero del rapporto con sé anche tramite il corpo. Riconnettere il significato del cibo a stati emotivi più profondi,  alle proprie risorse e alle difficoltà nelle relazioni, re-instaurare un nuovo senso di identità psicosociale “incarnata” nel proprio corpo.