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Dott.ssa Elisabetta Magnani
Psicologa Psicoterapeuta
Iscrizione Albo Psicologi dell’Emilia Romagna n. 1915
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- betty.magnani@gmail.com
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L’approccio sistemico relazionale mi permette di intervenire sia sul singolo individuo che sui gruppi di lavoro, in relazione al contesto a cui appartiene.
Nella pratica clinica come nella conduzione dei gruppi integro diverse tecniche da quelle narrative, artistiche, teatrali, il gioco, lo sport, la visualizzazione e il training autogeno.
Mi capita spesso di vedere pazienti che giungono nel mio studio dopo varie corse al Pronto Soccorso, sorpresi e increduli che un disturbo d’ansia generalizzato o un disturbo da attacco di panico possa causare tutto quel malessere.
Una volta accertata la non presenza di problemi organici, è difficile accettare che il senso di vertigine o capogiro, la mancanza di respiro, il cuore che esplode nel petto, la paura di impazzire o di morire, l’intorpidimento o formicolio muscolare possano essere causati dall’ansia.
Molto duri e difficili da superare appaiono gli attacchi panico e ancor più la paura che essi si ripresentino quando meno ce li aspettiamo e nei luoghi più impensati. Ed ecco che a poco a poco le attività si limitano, non si frequentano più certi posti, non si viaggia, non si fanno sport, l’ansia rischia di diventare padrona della propria vita.
Oppure questi tipi di disturbi si esprimono con un’eccessiva preoccupazione per la propria salute, tanti piccoli problemi fisici, continue visite specialistiche, spesso un vissuto di essere poco compresi da chi ci visita, la paura di morire, o anche un’ansia eccessiva per il futuro
Oppure abbiamo delle paure specifiche più circoscritte e forse più facili da controllare: ragni, serpenti, luoghi aperti e affollati, luoghi alti, vomito e contaminazione dei cibi, sangue e ferite, ecc.
I disturbi d’ansia comprendono:
Lavoro con le persone cercando di comprendere quale equilibrio questi sintomi stanno cercando di mantenere nella vita del paziente. Quali sono quegli aspetti che se la persona potesse modificare risulterebbero in opposizione al sistema di appartenenza, approfondisco la dimensione del controllo e assenza di controllo, quali significati personali profondi non hanno trovato un modo più consono di espressione se non attraverso l’ansia e come dar loro voce con modalità conciliabili nella vita quotidiana.
Anche nel linguaggio comune spesso si utilizzano le espressioni “sono depresso” , “ lui è un bipolare”, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questi termini che si riferiscono a quadri psicopatologici specifici e cerchiamo di comprendere come ci si sente e cosa si prova. A tutti è capitato di essere un po’ giù di tono e di umore ma non per questo ci si può definire depressi, oppure sperimentare in certe situazioni euforia, energia, voglia di fare ma non per questo si rientra in un disturbo maniacale o bipolare.
I disturbi dell’umore si manifestano appunto con delle alterazioni dell’umore che possono esprimersi con episodi depressivi, la Depressione Maggiore (durata di due settimane) oppure con periodi prolungati di due anni ed oltre, il disturbo distimico.
I disturbi bipolari sono invece caratterizzati oltre che dai sintomi depressivi anche da umore maniacale o ipomaniacale.
I disturbi dell’umore possono essere indotti anche da sostanze o determinati da una condizione medica generale. Si può reagire con uno stato depressivo anche di fronte ad un evento grave (es. perdite, lutti, cattive notizie ecc.)
I sintomi legati alla depressione sono:
i sintomi maniacali sono:
L’ipomaniacalità è caratterizzata da un periodo più breve di presenza dei sintomi e da una minor compromissione della vita sociale e lavorativa della persona.
Anche il disturbo ciclotimico alterna per almeno due anni episodi ipomaniacali ed episodi depressivi che non possono essere inquadrati nel disturbo depressivo maggiore.
Per una diagnosi accurata bisogna risvolgersi ad uno specialista, spesso la persona depressa incontra molte difficoltà a chiedere aiuto e continua a sprofondare nella sua sofferenza, mentre l’ipomaniacale o il maniacale quando si trovano in questa fase stanno bene e non si ritengono bisognosi di aiuto, d’altra parte i bipolari o i ciclotimici quando si trovano in fase depressiva possono rimpiangere e soffrire perché non stanno più come prima e sono alla ricerca delle forti sensazioni.
Si rimanda per una trattazione completa dei disturbi dell’umore al DSM 5, Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali, Raffaello Cortina Editore.
Negli anni ’80 quando in Italia fecero la loro comparsa erano patologie di grande effetto per la sintomatologia e per la tipologia di relazioni che presentavano e come testimonianza di un contesto sociale occidentale. Oggi sono molto conosciuti e comprendono:
Non più prerogativa femminile ma incontrano, anche se con minor incidenza, anche il genere maschile. Spesso sono disturbi che si manifestano in età adolescenziale ma anche nella preadolescenza. Appartengono alle società occidentali, hanno radici profonde nelle famiglie di origine e nei processi di individuazione personale, spesso, oltre a d un monitoraggio dei parametri fisici e fisiologici, richiedono un intervento psicologico individuale e familiare per comprendere e affrontare i significati profondi di cui sono portatori.
Il valore della persona è legato all’immagine fisica, tutto è concentrato sul controllo dell’alimentazione, del peso, vi sono spesso delle percezioni distorte del proprio corpo, sempre troppo “tondo” rispetto un indice di massa corporea =17del peso
Il basso peso corporeo nella anoressia rappresenta gravi rischi per la salute, mentre nella bulimia viene mantenuto un peso attorno alla norma grazie alle abbuffate e al vomito auto indotto, all’ uso di lassativi e di diuretici.
I binge eating disorder non soddisfano tutti i criteri diagnostici dell’anoressia o della bulimia (v. DSM V) ma presentano diete ristrettive, eccessivo controllo dell’alimentazione e del peso corporeo, comportamenti alimentari poco liberi, accompagnati a bassa autostima e disturbi dell’umore.
E’ oramai superata la concezione che psiche e soma siano divisi: un problema fisico incide sui nostri pensieri e stati d’animo, un pensiero o un’emozione positiva generano modificazione fisiologiche nel corpo, così come quelle negative.
Il corpo parla sempre , attraverso i comportamenti ma anche attraverso i suoi segnali. Spesso si ricercano le cause che determinano il dolore fisico, il malessere , ma gli esami risultano negativi o perlomeno lo stato accertato non è così significativo da poter spiegare il sintomo riferito.
Molti disturbi dermatologici quali la psoriasi, l’alopecia, le dermatiti, l’acne, la vitiligine, l’orticaria, l’herpes, trovano beneficio nel trattamento se affrontati anche con una terapia psicologica. Non dimentichiamo nemmeno i disturbi gastro-intestinali; i nostri stomaci e intestini talvolta sembrano rielaborare ed esprimere ciò che la nostra mente non riesce a fare!
I disturbi somatoformi si distinguono in:
Un periodo di crisi nella coppia è un evento frequente che può riguardare le diverse fasi del ciclo di vita (matrimonio, nascita dei figli, traslochi, periodi di lontananza, lutti in famiglia ecc), ancor più spesso può riferirsi ai movimenti evolutivi di uno dei due partner che non trovano corrispondenza nell’altro.
La coppia non è la integrazione di due individualità, ma continua ricerca di soddisfazione dei bisogni della coppia e delle singole individualità.
Un percorso di consulenza può servire per aiutare a comprendere i meccanismi relazionali e comunicativi in atto e che mantengono i giochi relazionali causa di sofferenza per uno od entrambi i partner.
Un percorso di terapia di coppia permette di comprendere in profondità gli intrecci delle personalità, le premesse e i bisogni su cui la coppia si fonda, quali vincoli e quali blocchi ancora tendono a tenere insieme il legame.
La famiglia è intesa come un sistema dove la persona portatrice di un sintomo in realtà esprime un malessere dell’intera famiglia.
Lo spazio terapeutico diviene l’occasione per il dialogo e il confronto su ciò che finora ha trovato modo di esprimersi solo attraverso il disagio e la malattia, legittima i bisogni dei singoli, attua una comprensione profonda delle relazioni, ripristina l’evoluzione positiva di un sistema considerando i cicli di vita di ogni membro e ridefinendo i confini di ruolo.
Le sedute si svolgono con tutti i componenti o solo con alcuni in relazione alla diagnosi del sistema.
Servizio di Assistenza/Consulenza Psicologica on-line, via Skype, whatsapp, facetime o con l’utilizzo di altre piattaforme per coloro che si ritrovano impossibilitati a raggiungere uno studio professionale, sono lontani dalla propria residenza in Italia e desiderano ricevere chiarimenti su temi specifici relativi al disagio psicologico vissuto in contesti sia privati che lavorativi, alle difficoltà familiari, alla prevenzione e tutela della salute psicologica.
In particolare la consulenza on line permette di:
L’attività dello psicologo online non comprende pratiche di attività psicodiagnostica e psicoterapeutica, in conformità ai principi espressi negli articoli del codice deontologico degli psicologi italiani, pertanto le prestazioni psicologiche online vengono fornite nel rispetto delle norme professionali vigenti in Italia.
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